Dall’Olanda arriva la nuova normativa sulla sicurezza dei caschi da bici con requisiti ancora più restringenti rispetto alla normativa tradizionale. L’Istat ha stimato che nel 2015 i ciclisti coinvolti in incidenti siano stai 45 al giorno e 252 le vittime, una ogni 35 ore. Tra le cause principali non vi sono solo la violazione del codice della strada, ma il mancato uso di dispositivi di sicurezza in particolare il casco.
Spesso si pensa che il rischio di farsi male in bicicletta sia presente solo a velocità elevata, ma non è così. Il casco andrebbe portato sempre anche per muoversi in città, basti pensare che in una caduta da fermi la testa potrebbe raggiungere una velocità di 18/20km/h quando impatta con il suolo. Ecco perché prima di poter essere in commercio i caschi devono essere sottoposti a numerosi test e ottenere la marcatura CE come previsto dalla norma EN 1078. Il casco deve quindi superare alcune prove importanti, tra cui:
- L’assorbimento urti: una velocità di 5,42m/s e 4,57 m/s per capire se in caso di caduta il casco sia in grado di assorbire l’energia e non trasmessa alla testa.
- Il sistema di ritenuta: ovvero il cinturino come prova di scalzamento e resistenza per assicurarsi che il caso si mantenga in posizione adeguata durante un incidente.
Oggi l’asticella della sicurezza è stata alzata ulteriormente, richiedendo dei test aggiuntivi oltre quelli già previsti per ottenere la marcatura CE. Secondo la nuova normativa olandese, i caschi da bicicletta tradizionale dovranno essere sottoposti agli stessi test per l’utilizzo del casco su di una bicicletta a pedalata assistita che può raggiungere i 45 km orari. Così i produttori hanno l’opportunità di evidenziare la conformità del proprio casco a requisiti di sicurezza maggiori e i consumatori hanno un ulteriore strumento di scelta e garanzia.
Il mercato delle biciclette e la nuova normativa di sicurezza
La bici è uno dei mezzi di trasporto più utilizzato in Europa e l’Italia ne è il secondo esportatore. Nel 2015 il mercato delle bici ha prodotto 6.206.587 euro di fatturato ed è stato stimato che abbia portato benefici a livello sanitario per 1.054.059 euro, in particolare per 960.000 euro riguarda la salute dei bambini grazie a una maggior attività all’aria aperta (dati rapporto A Bi Ci di Legambiente). Inoltre nel 2016 il mercato dell’e-bike ha subito un’impennato del 120%. Oggi CSI, società del Gruppo IMQ, è l’unico organismo in Italia accreditato per rilasciare certificati secondo lo schema NCS 8776 basato sulla nuova norma olandese NTA 8779 destinata ai caschi per S-EPAC, ma applicabile anche a tutti i caschi per bici per l’appunto.
Riassumiamo qui i dati che devono essere riportati sull’etichetta:
- Marcatura CE (obbligatoria)
- Marcatura EN-1078 (vivamente consigliata)
- Norma Europa di riferimento – EN 1078: anno norma
- Nome o logo del fabbricante
- Nome del casco
- Taglia casco in gr.
- Anno e trimestre di fabbricazione