Che cos’è un edificio intelligente?

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Potremmo dare due definizioni. La prima di taglio tecnico: Un edificio è intelligente quando tutti gli impianti di generazione e di consumo di energia sono gestiti in modo integrato e automatizzato. L’altra di taglio umanistico: L’edificio intelligente è quello che permette ai proprietari e agli utenti del palazzo di condurre al meglio qualunque sia la loro missione. Se si tratta di una scuola, migliori voti agli esami. Se si tratta di un ospedale, migliori cure per i pazienti” (cit. Frank Pennisi, vice president e general manager di Honeywell Connected Building).

Nel nostro Paese, ad oggi, entrambe le descrizioni non sono ancora totalmente calzanti. La prima perché se è vero che in Italia sono sempre più numerosi gli edifici “automated”, caratterizzati da gestioni automatizzate dei singoli impianti, mancano tuttavia, per essere intelligenti, di un controllo integrato dei vari sistemi.

La seconda perché nel momento in cui metteremo su un piano minore l’aspetto tecnologico delle nostre case e daremo invece priorità al loro scopo funzionale, vorrà dire che saremo nell’era del ubiquitous computing laddove la tecnologia c’è ma non si sente e viene vissuta come una terza pelle, dopo quella biologica e i nostri abiti.

Per saperne di più su intelligent building vedi intervista a Davide Chiaroni, Vicedirettore Energy Strategy Group, Politecnico di Milano “Quali forme di intelligenza esistono nel nostro paese” e il nostro articolo Intelligent building: a caccia di competenze digitali”.

 

 

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